Tra pentole e provette

 

C’è la storia. Il messaggio. L’amore. La famiglia. La dedizione per lo studio e la ricerca. Il legame profondo con gli animali domestici. Il sentimento dell’amicizia. Tanta, tantissima determinazione. Personaggi fortissimi (compreso un acutissimo cagnolone). E, al centro di tutto, lei, la scrittrice, Bonnie Garmus, che ha saputo amalgamare alla perfezione questi preziosi ingredienti per confezionare uno dei libri che più ho gustato in questo 2022.
Parlo di Lezioni di chimica (Rizzoli).

Già il titolo mi aveva fatto venire l’acquolina. Ma è stato scoprendo che oltre alla chimica nel libro ci avrei trovato anche risvolti culinari che ho deciso di leggerlo. La storia è densa. Particolare, mai scontata.
Ed ecco un assaggio della trama.
Siamo in California, 1952. Elizabeth Zott è una giovane chimica che lavora in un istituto di ricerca. Un ambiente maschilista in cui il suo talento di scienziato (non a caso declinato solo al maschile) non viene riconosciuto apertamente eppure sfruttato. Elizabeth Zott, che si rivela fin da subito un’eroina ­– di quelle autentiche che non nascondono le difficoltà del caso – spicca per coraggio e per la volontà di rivendicare i suoi diritti. In alcuni casi questo non basterà e il lettore ne sentirà il peso, pur contestualizzando la storia negli anni Cinquanta del secolo scorso.

Ma Elizabeth non si lascia abbattere dai soprusi e va avanti per la sua strada. E nel suo cammino incontra Calvin Evans, indiscusso genio della chimica in odore di Nobel. E, soprattutto, l’altra metà della mela. Tra lui ed Elizabeth nasce una certa ‘chimica’, ma la loro relazione è qualcosa di più profondo, un legame forte, capace di resistere a diversi attacchi.

Senza addentrarsi troppo nelle pieghe della storia, dopo qualche anno, ormai madre di Madeline, Elizabeth si ritrova quasi per caso, anzi, direi, per una serie di combinazioni, a condurre un programma televisivo che parla di cucina e che si intitola Cena alle sei. Lo conduce a modo suo, mescolando ingredienti e formule chimiche, preparando stufati succulenti conditi con porzioni generose di scienza e consapevolezza. Portando alla fine in tavola qualcosa di più del semplice piatto e offrendo ai propri telespettatori spunti di riflessione tutti da assaporare ma che per qualcuno risulteranno indigesti. Il suo programma diventa un appuntamento quotidiano immancabile per il pubblico e lei un punto di riferimento per tante donne. Con lei si parla di cucina, ma anche di scienza e di universo femminile. Una formula vincente.
Tra le sottolineature che porterò con me c’è sicuramente "Cucinare è una faccenda seria. Come la chimica. Anzi, è chimica".
E non vi meravigliate se a tavola mi sentirete chiedere a qualcuno di passarmi il cloruro di sodio... perché Lezioni di chimica è uno di quei libri che ti restano nel cuore ma anche nella testa.

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