E se a scrivere fosse Babbo Natale?


Let it snow (Rizzoli). Morte nella neve. Un giallo di Natale (Lindau). Natale a Thompson Hall (Sellerio). Solo per citarne alcuni. A Natale amo circondarmi di libri a tema. Spesso sono gialli. Purché venga evocato il Natale o le storie (anche non proprio 'natalizie') siano ambientate nel periodo. È Natale anche tra i libri. 

Ma oggi voglio parlarvi di una chicca nella quale mi sono imbattuta l'anno scorso. Siamo tutti d'accordo sul fatto che da che mondo è mondo non c'è Natale senza le lettere a Babbo Natale. Ebbene, in quanti abbiamo sperato, in segreto, che alle nostre richieste e curiosità vergate con mano incerta di bambini delle elementari rispondesse il diretto destinatario delle missive? Eccoci accontentati, per mano di J.R.R. Tolkien (si, proprio l'autore del Signore degli Anelli). Si tratta del libro Lettere da Babbo Natale. L'edizione è quella della Bompiani a cura di Baillie Tolkien con la traduzione di Marco Respinti e arricchita dalle immagini dei disegni dello stesso autore. La differenza sta tutta in una preposizione (da e non a Babbo Natale). Così i quattro figli dello scrittore hanno potuto conoscere un mondo creato apposta per loro. "Miei cari ragazzi, quest'anno tremo più del solito", spesso iniziano così le lettere provenienti dal North Pole. Ogni dicembre (alcuni anni a ridosso del Natale, altri anche in netto anticipo) ai figli di Tolkien arrivava una busta affrancata dal Polo Nord. All'interno trovavano una lettera scritta e firmata dall'ultramillenario Father Christmas, spesso accompagnata da disegni colorati. Il fatto che le lettere abbiano come mittente il mito dei bambini di ogni epoca le rende davvero speciali: un'invenzione di papà Tolkien che ha il sapore di una carezza ai suoi John, Michael, Christopher e Priscilla. 

Altro dettaglio non trascurabile e che ha fatto scattare in me la molla (questo libro lo prendo!) è il fatto di trovare al suo interno le lettere 'manoscritte' in lingua originale con traduzione a fronte. Il che, non sfuggirà, diventa anche un ottimo allenamento con la lingua inglese per i lettori, più o meno piccoli.
In questo scambio epistolare c'è anche una parte narrativa: i ragazzi Tolkien vengono informati puntualmente dei preparativi per Natale, spesso intervallati da bizzarre avventure che vedono come protagonista Orso Bianco. C'è tutto un mondo attorno alla casa tra le vette (Cliff House) ed è abitato da elfi e gnomi rossi, bimbi neve e cuccioli di orsi polari e minacciato dai goblin.
Ebbene questa edizione, come uno scrigno, raccoglie tutte le lettere (e i relativi disegni), dalla prima indirizzata al figlio maggiore John nel 1920 all'ultima, commovente, del 1943, per la figlia, Priscilla.
Le Letters from Father Christmas furono scritte da Tolkien e pubblicate per la prima volta nel 1976 in lingua originale e in italia nel 1980.
Più in tema natalizio di così!

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