Prima dell'alba


 

Vuoi vivere un'altra vita? Vuoi essere un'altra persona? Sono le domande che fanno da sottotitolo a Cambieremo prima dell'alba. Il romanzo, scritto da Clara Sánchez e pubblicato da Garzanti (traduzione di Enrica Budetta), è tutto giocato sullo scambio di identità, che sia volontario o estorto con l'inganno.
Protagonista è Sonia, ventisette anni e “niente che l'affascini davvero”. La morte del padre da metabolizzare e la parola depressione che fatica a togliersi di dosso, mentre, stancamente, lavora part time in un fast food. Così, quando la sua amica Karen le propone di prendere in prestito la sua vita (il suo appartamento, la sua Renault 5 e il suo lavoro al lussuoso Beach Club), Sonia parte da Madrid alla volta di Marbella. E si capisce che il viaggio è anche e soprattutto interiore. Prende il posto di Karen (che nel frattempo si concederà una vacanza da fine giugno a settembre nel suo paese) e lo fa volentieri. Una sorta di vacanza terapeutica.
Conosce gente nuova, inizia a lavorare come cameriera e a imparare come comportarsi con gli ospiti più esigenti. Finché al Club arriva la famiglia reale saudita, ovvero il re Fadel con le sue mogli e tutto il suo entourage. Sonia entra in contatto con le donne, con le mogli del re, impara a conoscerle e a riconoscerle nonostante siano coperte da un velo, detto niqab. Ha la possibilità di studiarle da vicino grazie alla sua conoscenza della lingua araba. Si avvicina così tanto da finirci dentro questo mondo capace di attirare le attenzioni di turisti e curiosi incantati da tanto sfarzo. Il passaggio successivo sarà vestire i panni della moglie giovane del sultano, Amina. Vestirli sia in senso letterale che figurato. Uno scambio di identità suggerito da una somiglianza nei lineamenti e da una meno evidente vicinanza di spirito. In realtà Sonia sta già vivendo la vita di un'altra, lei che spesso aveva sognato di essere un'altra. È un libro che, come dichiarato nel risvolto di copertina, parla del peso delle scelte, delle apparenze che non sempre ingannano, dell'indipendenza delle donne, per la quale vale sempre la pena lottare. E a proposito di scelte, il fatto che Sonia non sempre sembra fare la cosa giusta o comunque la più conveniente la rende più autentica, più credibile. La storia riserva diversi momenti di suspense e di tensione. Il finale, dal ritmo più accelerato rispetto al resto della narrazione, sembra ricondurre alla dimensione onirica ricollegandosi in qualche modo al titolo del romanzo; a quel 'prima dell'alba', che è sicuramente un riferimento ai fatti narrati, ma che potrebbe anche essere letto come un richiamo a uno stato intermedio, di indecisione, tra veglia e sonno, che precede il pieno risveglio, la consapevolezza.

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