Chi (ri)trova un amico (ri)trova un tesoro
L’amico ritrovato di Fred Uhlman (Universale Economica Feltrinelli) è uno di quei
libri che, una volta terminati, ti lasciano molti spunti di riflessione: io cosa avrei fatto al posto del protagonista? L’amicizia può da sola, contro tutto e tutti, superare ostacoli che sembrerebbero insormontabili?
La storia ha come sfondo la Germania negli anni
del nazismo, delle discriminazioni, delle segregazioni. Conosciamo i
protagonisti sedicenni. Hans Schwarz, figlio di un importante medico ebreo, e
Konradin di Hohenfels, di un’aristocratica famiglia tedesca. A parlare di
questa amicizia nata tra i banchi di un esclusivo liceo di Stoccarda è il
protagonista, Hans.
La narrazione in prima persona inquadra la
situazione dal punto di vista di questo adolescente che, come tanti, è alle
prese con la costruzione di rapporti di amicizia. L’amicizia, appunto, uno dei
legami più spontanei e profondi, ma non per questo il più semplice da stringere
e da mantenere saldo nel tempo. Ma, mentre è esperienza comune l’aver dovuto
difendere un’amicizia dalle insidie del tempo, da gelosie, incomprensioni e
anche da contrasti, nel caso di Hans e Konradin fin dai presupposti la strada
risulta in salita.
Hans punta il nuovo arrivato a scuola e,
sebbene tutte le circostanze sembrino predire il contrario, lui è convinto che
diventerà amico di “quel ragazzo dai
capelli d’oro il cui solo nome bastava a riempirmi di tanta rispettosa
ammirazione”. Con Konradin nasce un rapporto unico di complicità, scandito
da interi pomeriggi trascorsi insieme e lunghe chiacchierate. Impossibile sarà
però ignorare le difficoltà che aumentano con il diffondersi dell’antisemitismo.
Il perché di quel ‘ritrovato’ che campeggia nel
titolo sarà svelato solo nel finale.
Vi lascio con un interrogativo, mutuato da
William Blake e cioè: It is easier to
forgive an enemy than to forgive a friend. Ovvero, È più facile perdonare un nemico che un amico. Io ci aggiungo un
punto interrogativo perché – è opinione personale – la questione, quando si
parla di amicizia vera, non è mai così semplice. Voi cosa ne pensate?
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