A rilegger Dante

 


C’è un aneddoto (uno dei tanti) che condivido con mia sorella: c’entrano Dante, la scuola superiore, le interrogazioni da ‘volontari’ e i miei famosi ‘arretrati’. Vi ho incuriosito?

Bene, è proprio la curiosità ad avermi indirizzato verso la scelta e la lettura del libro di Aldo Cazzullo dal titolo A riveder le stelle, sottotitolo Dante il poeta che inventò l’Italia (Mondadori – strade blu).

Il libro parla della Divina Commedia, anzi la fa parlare attraverso i suoi versi, le sue immagini, le sue espressioni diventate di uso comune. A proposito dei modi di dire entrati nel linguaggio, Cazzullo cita “sola soletta”, usato nella Commedia per indicare lo stato di un’anima del Purgatorio. O, ancora, “non la tange”, o espressioni derivate come “cosa fatta capo ha”.  

Ventisette capitoli che riescono a raccontare la Commedia e, attraverso essa, l’Italia di Dante: ne deriva un interessantissimo tour attraverso la penisola, la sua storia e la sua geografia, la storia dell’arte.

Il viaggio è quello che Dante fa nell’Inferno. Cazzullo narra degli incontri, dei personaggi come Ulisse, il Conte Ugolino, Farinata degli Uberti, Francesca da Rimini. Ma quello con Dante è anche un viaggio attraverso l’Italia, in giro per lo stivale: dal Lago di Garda a Venezia, Mantova, Roma, Genova, Firenze e la Toscana senza dimenticare “la fortunata terra di Puglia”. Non manca la denuncia per i corrotti, che anzi si leva in maniera chiara e decisa e che colpisce i politici disonesti, i ladri, gli usurai, i Papi simoniaci. Ma si chiude con un grande messaggio di speranza con quel “E quindi uscimmo a riveder le stelle” a sottolineare “la nostra umanità e la nostra capacità di resistere e rinascere dopo le sventure, le guerre, le epidemie”.

Per me è stato tornare a pagine lette per la prima volta tra i banchi, riconoscerle, trovandole allo stesso tempo diverse (un po’ come succede quando rincontri i vecchi compagni di scuola).

È stato rileggere Dante (che ai tempi di scuola era sinonimo della Commedia: Che si porta domani? Dante!) con occhi più maturi. Un libro che sicuramente apprezzeranno i conoscitori della Divina Commedia, ma che può attrarre e incuriosire anche le giovani platee che allo studio di Dante si stanno approcciando.

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